Capirossi-Suzuki: il tempo è scaduto

L'imolese costretto a fare il collaudatore invece del pilota. A Brno l'annuncio del 2011


Loris Capirossi sta vivendo il peggior triennio della sua vita, sotto il profilo professionale, naturalmente.

La Suzuki non è in grado di fornirgli una GSV-R configurata sullo storico della gara dell'anno precedente. In pratica, non si considerano i dati anno su anno e di conseguenza, delle tre ore di prove a disposizione compresa quella di qualifiche, il trentasettenne di Castel San Pietro è costretto a investire la prima nel recuperare da sé i dati, guidando, anzi, navigando nel buio.

E' successo esattamente questo nel turno di ieri mattina: una moto talmente distante negli assetti per affrontare il particolare tracciato di Laguna Seca, che lo ha costrettoad accontentarsi del quindicesimo tempo, a oltre tre secondi dalla testa della classifica e davanti solamente al suo compagno di squadra Alvaro Bautista (esordiente in questa categoria) e a Roger Lee Hayden.

Dopo il lavoro di ieri (telaio, ciclistica e distribuzione dei pesi uguali a quelli dello scorso anno  con un aggiornamento solo nell'elettronica) Capirex ha scalato la classifica nel secondo turno di prove, conquistando a fatica la dodicesima posizione: non c'è da esaltarsi, ovvio,  ma se non altro non è segregato là in fondo, tra i fanalini di coda.

Sarà difficile che questa situazione cambi da qui alla fine del mondiale, anche se pare che alla prossima gara di Brno, arriverà qualcosa di nuovo per ciò che riguarda la ciclistica. Inoltre tocca sempre a Loris fare la parte del “vecchio” collaudatore del team, anche e soprattutto quest'anno, che ha nel box il giovane esordiente spagnolo Alvaro Bautista in apprendistato, con il quale di sicuro non servirebbe uno scambio di dati e di opinioni.

Poi c'è la polemica dei cinque motori (su sei) già punzonati da Alvaro e da Loris e dei tre motori a testa che verranno regalati; vicenda che sta dando fiato alle bocche di tutti, piloti compresi.

In buona sostanza, un anno e mezzo fa è nata questa regola non scritta (non a caso definita da IRTA “gentlemen agreement”) per effetto della quale si stabiliva che una Casa che non avesse vinto un GP per due anni avrebbe avuto diritto ad avere delle agevolazioni, come ad esempio un paio di motori in più. Il regolamento, quello scritto, aveva previsto proprio da Brno dello scorso anno che sarebbero stati messi a disposizione cinque motori per sette gare, cioè per finire il mondiale. Quest'anno, a gennaio, c'è stato un aggiornamento sulle regole che prevedeva 6 motori per 18 gare, considerando che il turno del venerdì mattina non esiste più dallo scorso anno, e quindi qualche centinaio di chilometri in meno per motore. Ora, grazie al gentlemen agreement, la Suzuki (e solo la Suzuki) potrebbe presto ricevere in “omaggio” altri tre motori e passare da sei a nove per fare 18 gare. Questo fa arrabbiare un po' tutti, anche Loris, che vorrebbe terminare la sua longeva carriera (ad oggi oltre 300 gran premi disputati) con un'uscita dalla scena in grande stile.

Le alternative che si prospettano al Loris nazionale sono al momento due: in Honda con il Team LCR di Lucio Cecchinello o in Ducati nel Team Pramac; quest'ultima è l'ipotesi più accreditata, l'incontro decisivo con il “green team” Ducati è già fissato per la fine del mese.

Sembra di rivivere la vicenda di Kenny Roberts Junior, che prima di Capirossi si lamentava, in Suzuki, per le stesse identiche cose. Nulla è cambiato... Lui, Kenny Jr., li aveva avvisati.

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