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Lorenzo: curioso di Rossi in Ducati

Lo spagnolo: più che amministrare è importante conoscere i propri limiti

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In una calda e soleggiata Laguna Seca, dopo due giorni di “inverno,” sono apparsi oggi in gran spolvero i piloti della MotoGP.

Tutti agguerriti, tutti determinati, tutti con una gran voglia di vincere: un infuocato preludio ad una sfida, domenica, dove si vedranno fuoco e fiamme.

Jorge Lorenzo è in testa alla classifica del mondiale con 185 punti e 8 podi su 8 gare con 57 punti dal secondo (Pedrosa), 83 dal terzo (Dovizioso) e 111 punti da Valentino Rossi, che è sesto.

Lorenzo non ha mai vinto qui nel circuito californiano e questo costituisce per lui uno stimolo in più per raggiungere il primo gradino del podio.

“Questa è una pista mitica - ha dichiarato lo spagnolo – e quest'anno è collocato nel calendario in un momento importante e strategico, è una carta importante. Più che amministrare, è importante sapere dov'è il limite: sono umano e posso sbagliare anch'io”.

E' vero, è umano, e chi lo conosce bene lo può confermare, ma ci ricordiamo tutti che a Barcellona, dopo aver vinto, è uscito il robot che c'è in lui, che è il suo obiettivo. A che punto è il robot?

“Il robot è solo quello che la gente vorrebbe che io fossi: vincere sempre, meccanicamente e con freddezza”.

In questo GP chi può dare maggiormente fastidio a “Porfuera”?

“Il mio rivale è Dani Pedrosa ma solo perché è quello che ha più punti di tutti gli altri”.

Qualche novità sul 2011?

“Non ancora – ha risposto Jorge – vivo gara per gara”.

Infine due domande: cosa ne pensa del fatto che alla Suzuki daranno altri tre motori per pilota e se lo incuriosisce di più Casey Stoner in onda o Valentino Rossi in Ducati...

“Non mi sembra giusto che venga cambiato un regolamento che esiste dall'inizio del campionato; se lo cambiano, la regola deve valere per tutti. Valentino in Ducati mi incuriosisce di più, Stoner alla Honda c'è già stato”.

Dani Pedrosa ha pronosticato una gara difficile, non in particolar modo per sé, ma nei confronti di tutti. Per prima cosa, ha detto lo spagnolo secondo nel mondiale, è tata modificata la posizione in sella del pilota e ora la sua RC212V è più guidabile ma, ha aggiunto, è un circuito molto impegnativo nel quale è tutt'altro che facile trovare la giusta combinazione tra stabilità e scorrevolezza. Fatto sta che è proprio lui ad aver vinto sul territorio californiano lo scorso anno.

“Questa è una buona opportunità per me perché è un momento buono, ma Laguna Seca è un circuito che non permette errori. Dopo gli ultimi risultati (la vittoria 4 giorni fa in Germania ndr) c'è ottimismo e le motivazioni sono forti, ma sono forti anche i miei avversari, voglio stare con i piedi per terra”.

Come siamo messi col mercato piloti?

“Non c'è ancora nulla di confermato”.

Molto diplomatico Dani, beato chi ci crede.

Chi invece si sente libero di fare outing sul suo futuro è Casey Stoner, che il prossimo anno andrà in  Honda HRC.

“Dopo tanti anni in Ducati – ha detto sorridendo l'australiano – la mia vita sta per incontrare una nuova sfida. Ma dato che siamo a metà mondiale, preferisco parlare della gara: sarà una gara difficile soprattutto sul piano fisico, nei 32 giri di saliscendi continui sarà importante individuare le gomme più idonee e bisognerà vedere come si comporteranno”.

E a proposito delle gomme, Casey si è infilato in un argomento che potrebbe assomigliare ad una polemica ma che – come sempre – è solo un'accurata analisi tecnica.

“Con la crisi economica la Bridgestone sta cercando di risparmiare soldi e risorse e sarà difficile, con questo approccio, riuscire a risolvere il problema delle gomme che sono pericolose. Le morbide vanno bene più o meno per ogni gara, le dure sono di pietra. La bimescola della Bidgestone non va bene perché non trasferisce il calore dalla parte dura a quella morbida, quindi va meglio la monomescola della bimescola, perché quest'ultima è imprevedibile”.

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