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Longoni: incatenato alla MotoGP

E' italiana la casa produttrice del 50% delle catene nel Motomondiale

MotoGP: Longoni: incatenato alla MotoGP

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Lo chiamano tutti Aurelio o semplicemente “zio”: Aurelio Longoni è da trentasette anni il responsabile del servizio corse di Regina Catene Calibrati, l'azienda italiana di Cernusco Lombardone (LC) che dal 1919 produce catene per moto.

Regina fornisce le catene a tutte e cinque le Ducati della MotoGP e al cinquanta per cento dei piloti di Moto2 e della 125; gli altri si forniscono da concorrenti giapponesi, il che ha una sua logica, dato che il grosso della produzione dei ricambi proviene dal Sol Levante.

“Ho visto crescere il Motomondiale anno dopo anno – racconta nostalgico e orgoglioso lo “zio” - ho lavorato con Agostini, Hailwood e Sheene. E quando Moser fece il record dell'ora a Città del Messico nel 1984, noi gli avevamo podotto la catena e il rocchetto, entrambi in titanio”.

Come si affronta una nuova categoria come la Moto2?

“Le catene per la Moto2 – spiega Aurelio – sono catene ad alto scorrimento; derivano dalla Super Sport rispetto alla quale, però,è stata diminuita la potenza per ottenere maggiore durata. Abbiamo provato a utilizzare le catene in titanio sulle moto di questa categoria, pesano 350 grammi in meno rispetto a quelle in acciaio e non sono pochi, dato che una catena in acciaio per la Moto2 pesa un chilo e otto. Però preferiamo non utilizzarle, perché al momento non sono ancora affidabili e l'affidabilità è la prima cosa nelle corse, i piloti ci mettono la loro vita, sulle moto”.

Aurelio tiene ai “suoi” piloti come un padre, lo si percepisce da come li racconta e da come spiega che Catene Regina è l'unica azienda in grado di fare il servizio di assistenza alle gare.

“Il Motomondiale non è l'unico campionato che seguiamo – dice – perché ci occupiamo anche delle altre attività sportive, come la Superbike, il Motocross e l'Enduro. Le catene vengono progettate dal nostro Ufficio Tecnico al computer con CAD, lo sviluppo lo facciamo però gara dopo gara, insieme ai piloti”.

In un mondo che sembra essere oramai appannaggio dei soli iberici, ci sono ancora aziende italiane che da decine di anni sono le vere colonne portanti sulle quali la storia del motociclismo ha costruito questo sport.

Lunga vita alla Regina!

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