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LA GAZZA NERA


Oggi si parla di Quasimodo perché la traccia “A” della prova di Italiano alla Maturità si rifà alla sua “E ride la gazza, nera sugli aranci” tratta dalla raccolta “Ed è subito sera”   Fra le righe della sua poesia si parla dell’irripetibilità di certi momenti della vita che partono da quello che resta della nostra infanzia e che si trasformano sempre di più col passare del tempo. L’ho voluta considerare  guida per rivedere un passato fatto di immagini che avevo quasi dimenticato ma che rivedendole una dopo l’altra dimostrano  uno sviluppo quasi inconsapevole. Non sono solo immagini, sono anche suoni, colori, direi addirittura profumi. Le ripropongo in bianco e nero perché quelle impressioni, sensazioni ed emozioni mi riportano al finale di questa poesia  che rappresenta uno scenario davvero diverso. Ecco la Gazza Nera che rappresenta la morte, l’inevitabile destino dell’essere umano. Ecco il mio inconsapevole ripasso…..Sembra che rida la gazza nera!   “Forse è un segno vero della vita: intorno a me fanciulli con leggeri moti del capo danzano in un gioco di cadenze e di voci lungo il prato della chiesa. Pietà della sera, ombre riaccese sopra l’erba così verde, bellissime nel fuoco della luna! Memoria vi concede breve sonno: ora, destatevi. Ecco, scroscia il pozzo per la prima marea. Questa è l’ora: non più mia, arsi, remoti simulacri. E tu vento del sud forte di zàgare, spingi la luna dove nudi dormono fanciulli, forza il puledro sui campi umidi d’orme di cavalle, apri il mare, alza le nuvole dagli alberi: già l’airone s’avanza verso l’acqua e fiuta lento il fango tra le spine, ride la gazza, nera sugli aranci”. Salvatore Quasimodo G2026441G2026481G2026531G2026541G2026581G2026691

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