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Prima di tutto il sorriso.
Tutto sarà più facile.
Dimostralo attraverso quell’obiettivo che ti guarda ma che tu hai deciso di impugnare alla rovescia.
Ti riconosci in questa mania chiamata “Selfie”, la possibilità infinita di presentarti e riproporti ancora attraverso uno sguardo ed un espressione destinata a diventare altrui.
Potremmo definirlo più semplicemente “auto-ritratto”, ma oggi non ci stiamo. Oggi nell’era digitale dei social network dobbiamo chiamarlo almeno “self-portrait”.
Dimentichiamoci l’autoscatto che tutte le macchine fotografiche ci hanno sempre offerto. La corsa per raggiungere il tuo gruppo di amici contando sino a 10. Lasciamo perdere…….
Non si fa più così anche se non mi piace questa mania di comunicare forzatamente con l’esterno cercando di offrire l’immagine che vogliamo essere e nascondendo (da sciocchi) quello che forse siamo veramente.
Ed è così che ho provato a guardare in volto 23 piloti di MotoGP a cui ho chiesto di allungare un braccio e di impugnare mestamente la mia Nikon al posto del loro iPhone o iPad .
Quello che hanno voluto raccontarmi era li in quelle espressioni divertite ed io ero il loro specchio.
Ed ecco la loro nuova moto, i nuovi colori della tuta, la loro torta di compleanno, i nuovi tatuaggi o la livrea misteriosa con il nuovo sponsor sotto il telo bleu.
Un atto vero e sincero!
Non abbiamo falsato nulla e le loro “Selfie” ci hanno trasmesso solo verità.
23 uomini (e non “Dandy”) che non hanno nascosto nulla. Nessun inganno per raccontarci un’altra storia di vita da non perdere.
Keep Smiling!
SportWeek di Gazzetta dell Sport
