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La crisi del motociclismo in Italia. Meriti e colpe dell'Aprilia

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Ho letto con molto interesse il blog dell’amico Alberto Cani e trovo le sue riflessioni molto interessanti sul perché della crisi che attanaglia il presente ed il futuro degli italiani nei Gran Premi motociclistici in generale perché oltre alla MotoGP aggiungerei anche il mondiale Superbike dove abbiamo il solo Marco Melandri, vecchia scuola, che ci rappresenta degnamente. Credo che il vero problema del nostro flop motociclistico sia dovuto al fatto che non abbiamo più case motociclistiche che partecipano alle classi minori dove si imposta il futuro del nostro sport. Non abbiamo più case come Gilera, vincitrice nel 2000 e 2001, come Cagiva con la sua meravigliosa 125 Mito che sembrava quasi una 500cc tanto era bella, ma soprattutto non abbiamo più una casa come l’Aprilia che monopolizzava i campionati della classe 125cc e 250cc sfornando campioni a ripetizione. E qui mi spiace dirlo la colpa è stata del management della classe dirigente di Noale che fece pagare troppo il leasing delle sue moto e si mise chiaramente in conflitto con la Dorna che mal sopportava questo vertiginoso aumento di costi a scapito della nascente MotoGP. Sarebbe bastato un bagno di umiltà e la categoria della quarto di litro mai sarebbe sparita per la sua spettacolarità e per la sua capacità formativa per il passaggio alla classe regina. Successe lo stesso nella classe 125cc e credetemi tutto il cambiamento regolamentare non sarebbe mai successo se l’Aprilia avesse gestito il tutto con più professionalità. Ormai i buoi sono scappati ed occorre copiare dagli spagnoli che senza case motociclistiche hanno sfornato fior di campioni e sempre più ne sforneranno. Non so quanto sia giusto creare un Team Italia e farlo correre nel mondiale. A mio parere questo budget andrebbe investito nelle classi minori partendo dalle minimoto fino al pre-mondiale con l’occhio esperto di ex piloti. In fondo gli spagnoli non hanno un Team-Spagna nel mondiale, si limitano a fornire gioielli a squadre già esistenti e forse questo è uno dei tanti segreti del loro successo.

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