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La Ducati ha capito l'importanza di un buon tester

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Dopo le prove invernali della MotoGP volevo analizzare il nuovo lavoro della Ducati e sottolineare l’importanza di avere un collaudatore che ti aiuti decisamente nello sviluppo della motocicletta. Al di là degli errori tecnici commessi e del mancato feeling fra Valentino Rossi e la fabbrica di Borgo Panigale posso sicuramente affermare che se ci fosse stato Michele Pirro probabilmente non sarebbe successo il disastro sportivo del binomio tutto italiano. Le scorse stagioni la Ducati usava come tester solo Franco Battaini, un buon pilota ma non più tanto giovane e dunque non abbastanza veloce. Ii suoi tempi erano superiori di minimo quattro secondi al ritmo gara. Come si può capire lo sviluppo della moto non aveva riferimenti sul tempo ed a certe velocità non si conoscevano i risultati. Chiunque abbia deciso l’ingaggio di Michele Pirro ha decisamente aumentato la capacità di sviluppo della moto e soprattutto ha fatto risparmiare tempo per la costruzione della nuova motocicletta. Ricordo in un recente passato che la Ducati aveva due collaudatori nelle persone di Vitto Guareschi, per trovare l’affidabilità della moto, ed il giapponese Shinichi Ito che oltre a sviluppare le Bridgestone collaudava la moto con tempi più che dignitosi. Si è tanto parlato dello scarso feeling di Valentino con la Ducati ma, probabilmente, con un collaudatore come Pirro le cose sarebbero potute andare diversamente.

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