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La vera storia dell'accordo Rossi-Yamaha (ogni riferimento a fatti e persone reali è puramente casuale)


Nei romanzi importanti di successo si scrive spesso che ogni riferimento a personaggi esistenti è puramente casuale ma il sottoscritto pensa che spesso un fondo di verità ci sia sempre. Proviamo a scrivere il romanzo del passaggio di Valentino Rossi alla Ducati, magari facendo un po’ di fantascienza. A fine della scorsa stagione Valentino aveva capito che purtroppo tra lui e la Ducati non c’era assolutamente feeling nonostante l’impegno di entrambi e lì, ne sono certo, Valentino aveva chiesto di rescindere il contratto ma contro la Marlboro e la Ducati non ci fu nulla da fare. Si continuò quasi di malavoglia e penso senza la motivazione giusta e le cose non cambiarono per niente, anzi peggiorarono fino a che Valentino verso i primi di giugno andò dal boss della Dorna Carmelo Ezpeleta e gli disse papale papale che se non gli avesse trovato una moto da vincere se ne sarebbe volato nel mondiale superbike. Apriti cielo, questa parolina ha messo il boss della Dorna nel panico totale ed immediatamente ha parlato con il boss della Honda per fare la squadra Pedrosa-Valentino e lasciando l’emergente Marquez a navigare con la regola del rookie già applicata per Bautista e Bradl. Inspiegabilmente la Honda ha declinato l’offerta ed ha risposto che al massimo poteva fornire una moto ufficiale, naturalmente a pagamento, e nulla più. Risposta incredibile, anche io non la capisco, che ha mandato in paranoia sia Ezpeleta che Valentino e non restava altro che la Yamaha per risolvere il problema. Quando Dorna chiese questo alla casa dei tre diapason il management della casa giapponese cadde dalle nuvole perché il loro programma era già bello che fatto con il rinnova di Lorenzo e la scelta del secondo pilota da affiancargli tra Dovizioso, Spies e Cruthclow. Alla fine dissero di si ma a costo zero e sono convinto che l’ingaggio di Valentino sia passato tra le tasche della Dorna. Per la Yamaha avere Valentino a costo zero dopo che se ne era andato con un ingaggio da favola sembrava di avere vinto al superenalotto. Lo comunicò a Lorenzo che, credetemi, la prese proprio male nonostante le sue dichiarazioni di quasi felicità sportiva. Il risultato fu che il manager di Lorenzo fu licenziato dallo stesso pilota ed io penso per la ragione che nel nuovo contratto non fu inserita la clausola del veto sul secondo pilota da scegliere. Io il romanzo l’ho raccontato e posso anche dire che ogni riferimento ai personaggi è puramente casuale, però...

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