Altri piloti per un terzo posto a un paio di decimi dal migliore farebbero festa, ma non Lorenzo. Dopo essere stato nell’Olimpo per tutti i test di Sepang, a Phillip Island Jorge è tornato fra i comuni mortali e questo non gli va proprio giù. L’unica soddisfazione è essere riuscito a migliorarsi progressivamente.
“Sono partito molto indietro, poi progressivamente sono risalito e sono stato primo fino quasi alla fine - racconta - Però mi manca ancora qualcosa, soprattutto in mezzo alla curva. Non sento l’anteriore stabile e questo non mi permette di guidare come voglio”.
Hai fatto molti giri, quali sono state le sensazioni?
“Ho completato un long run sulla metà della distanza di gara e sono stato costante. Ho trovato la moto più fisica da guidare rispetto all’anno scorso”.
In che senso?
“Le gomme hanno un calo più accentuato e l’elettronica è meno sofisticata. Devo rendere la moto più facile da guidare, anche perché il margine è alto: almeno mezzo secondo, forse uno”.
Inoltre Honda e Suzuki sono arrivate…
“Vinales e Marquez sono stati veloci, hanno girato con tempi vicini a quelli delle Bridgestone. Però io non ho fatto un time attack, perché quando avevo la gomma anteriore giusta la posteriore era usata. Mi ha colpito la grande differenza tra Maverick e Aleix, mentre Marquez sembra avere meno problemi rispetto a Sepang. Per me è l’opposto”.
Qual è l’obiettivo per domani?
“Risolvere i problemi all’anteriore, solo in quel modo potrò riportare il gap ai livelli di Sepang. Oggi per me non è stato facile essere competitivo, ho dovuto adattarmi alle gomme”.