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MotoGP, Stoner: tifo Lorenzo e sono felice per Rossi

"Il problema della Honda? Lo conosco ma non posso dirlo. Mi ha sorpreso vedere Marquez in difficoltà"

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Non capita più di vederlo spesso ma Casey Stoner non è cambiato di una virgola, stesso fisico asciutto e sguardo da folletto, come quando correva. O forse un po’ è cambiato, perché è più rilassato, il sorriso stampato in faccia e sembra non pesargli nemmeno la lunga sessione di interviste dopo la conferenza stampa. Addirittura ammette con un sorriso che “anche i giornalisti un po’ mi sono mancati”.

Il canguro era oggi a Brembate di Sopra dove ha sede la Nolan, azienda di caschi a cui è da sempre legato, per svelare la grafica del casco che indosserà alla 8 Ore di Suzuka. “E’ un po’ diversa da quella che usavo in passato, ma mi piace molto”. Alberto Vergani, padrone del vapore e manager di piloti come Melandri e Bastianini, ha creduto da subito in Casey, e c’è stato il suo zampino tanto nell’arrivo in MotoGP che alla Ducati.

Per ringraziarlo, Stoner ha scelto l’Italia per un po’ di vacanza e per presentare il nuovo casco. Logicamente sapeva che tifosi e stampa lo avrebbero preso d’assedio e non si è negato dicendo la sua su presente, passato e futuro. Di seguito il suo pensiero sui tanti temi toccati.

LA SOSTITUZIONE MANCATA -Avere chiesto di sostituire Pedrosa non significa che voglia fare una wild card o tornare in MotoGP. Era qualcosa che volevo fare per Dani e mi sarebbe piaciuto correre in Texas e Argentina, piste nuove per me. Non conoscevo la mia competitività, ma d’altra parte non avevo neanche aspettative in merito. Forse avrei potuto aiutare Marquez, sarebbe stato un ritorno solo per un paio di gare. Honda ha deciso purtroppo diversamente e rispetto la loro decisione, i nostri rapporti non sono cambiati”.

NO, NON TORNO -Sapete che mi piace molto pescare e adesso ho più tempo per farlo (ride). Mi sto godendo la vita e non sto pensano di tornare, mi ricordo la pressione e la tensione che provavo e non mi interessa riviverle. A volte mi piacerebbe fare le prove libere e le qualifiche, ma poi vado a un GP e vedo lo stress sulle facce il giorno della gara”.

NESSUN RIMPIANTO  - “Ho deciso di smettere il lunedì prima del GP di Le Mans. Ho mandato una lettera a Nakamoto ed è stato il primo a capire la mia decisione. Non ho avuto nessun rimpianto, sarebbe solo stato bello finire da campione del mondo, potevo farlo ma ho commesso qualche errore. Forse è l’unico rimpianto, ma è l’unico e non ho nessuna voglia di tornare”.

SONO STATO SINCERO - So che in tanti, soprattutto in Europa, fanno fatica a capire i motivi del mio ritiro. Io però ho detto solo la verità, non sono uno di quei piloti che sorridono sempre alle telecamere e pensano a tutt’altro, ce ne sono molto bravi a mascherare i proprio pensieri. Non è una questione di soldi, non corro per quello. Anche con Nolan ho fatto la stessa strada, sono stato con loro perché hanno creduto in me dall’inizio”.

TIFO PER LORENZO E PEDROSA, SONO FELICE PER ROSSI - Se mi chiedete chi è il migliore pilota in MotoGP, dovrei dire Valentino perché guida la classifica però Marquez ha fatto due grandi stagioni. Nel 2013 è stato anche fortunato, perché Lorenzo e Pedrosa si sono infortunati, ma è arrivato nel 2014 con tanta fiducia e un po’ più di esperienza. Senza dubbio questa è una bella stagione, non si sa mai chi vincerà la domenica. E’ bello vedere di nuovo Valentino lì davanti ma se devo scegliere per chi tifare dico Lorenzo e Pedrosa, due piloti che conosco bene e per cui ho molto rispetto. La stagione di Marquez è strana, non mi aspettavo che dominasse come lo scorso anno, ma neanche che faticasse così”.

IL PROBLEMA DI HONDA? NON POSSO DIRLO… -Qual è il problema della Honda in MotoGP quest’anno? Non posso dirlo (ride). So però quello che non va, me ne ero già accorto durante i test in Malesia”.

Alberto Vergani e Casey Stoner 2015IO E MARQUEZ? UGUALI E DIVERSI -Ogni pilota ha un proprio stile di guida, Marc si avvicina al mio, ci piace intraversare la moto,  ma allo stesso tempo siamo molto diversi. Ha senza dubbio un incredibile controllo della moto”.

DUCATI? SONO UN PILOTA HONDA -Qualcuno dice che sono andato alla Lamborghini perché è nello stesso gruppo di Ducati? Non c’entra niente, la Lamborghini è una cosa a sé, un mio sogno. Sono contento però che la Ducati ora sia tornata competitiva dopo qualche anno di difficoltà, è un bene anche per il campionato e ho tanti amici a Borgo Panigale, ma sono in pilota Honda”.

VIAGGIO IN ITALIA - Dite che ho più tifosi in Italia ora di quando correvo? Forse è perché non sono più il nemico di Valentino (ride). Scherzi a parte, è stato fantastico tornare qui, sono andato a trovare molti amici e colleghi. Ho avuto il tempo per prendermi una vacanza e godermi i posti che ho visitato e il cibo”.

8 ORE, UN’IDEA CHE VIENE DA LONTANO -Honda era da un po’ che mi chiedeva di correre la 8 Ore di Suzuka ed era qualcosa che volevo fare da tempo, tutti i miei idoli del passato vi avevano partecipato. Quando ero in MotoGP era impossibile per i troppi impegni, ora posso anche se non corro da due anni. So che sarà una gara lunga e difficile dal punto di vista mentale ma la SBK è una moto meno fisica e divertente da guidare. In verità, quando l’ho provata la prima volta a Sepang mi sono stupito di quanto fosse più lenta della MotoGP. Nei punti dove sulla RC213V pelavo il gas, sulla CBR potevo tenere completamente spalancato. Ha una guida più facile, soprattutto quando la si mette di traverso”.

MOTOGP, REGOLE GIUSTE - La MotoGP in certi versi è cambiata nella giusta direzione, come per quanto riguarda l’elettronica, anche se per quello che mi riguarda è ancora troppo invasiva. La cosa migliore è che i regolamenti hanno permesso ad altre Case di rientrare o di essere più competitive, come nei casi di Suzuki e Ducati”.

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