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MotoGP, Suppo: Marquez non ha perso la sua fame

"Sorpreso da Ducati e non ha senso lamentarsi del regolamento. Yamaha? Aspettiamo la gara"

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E’ stato un inverno positivo, sia a Sepang che qui in Qatar entrambi i piloti sono stati contenti delle evoluzioni della moto e pensano che sia già superiore a quella dello scorso anno”. Livio Suppo, team principal Honda, può dormire fra due guanciali. Marquez non è mai stato in discussione e anche Pedrosa, dopo avere cambiato qualche pedina – importante – nel suo team, sembra essere più sereno. Il punto di riferimento rimane la RC213V, una moto non facile ma che nelle mani giuste è uno strumento pericoloso, per i rivali.

Livio, come giudichi invece il livello degli avversari, Yamaha e Ducati soprattutto?

Per quanto riguarda Yamaha, è sempre difficile giudicare i test: sul passo non è andata male né in Malesia che qui e quindi in gara ci saranno. Ovviamente la sorpresa più grossa è la Ducati che soprattutto qui ha impressionato, dobbiamo fare i complimenti a tutti i ragazzi del Reparto Corse. Suzuki invece è al livello che mi aspettavo, quest’inverno non mi sembra abbiano sofferto più di problemi di affidabilità, sono a buon punto. Aprilia paga il fatto di essere rientrata con un anno di anticipo”.

C’è stata qualche critica sui vantaggi di Ducati, qual è la tua posizione?

La regola è stata apposta per aiutarla, come anche la Suzuki, è inutile adesso lamentarsi. Diamo a Cesare quel che è di Cesare: loro hanno fatto un buon lavoro. Bisogna ricordarsi che lo spirito della regola era aiutare chi era in difficoltà e prevede anche la perdita di questi vantaggi a seconda dei risultati. Il prossimo anno cambieranno comunque i regolamenti e non avranno più vantaggi. Aspettiamo prima di parlare, poi, certo, se vincessero le prime 10 gare inizieremo a pensarci (ride). In uno sport come questo dove la parte tecnica importante, io credo che l’interesse di tutti sia che ci siano più Case possibili che corrono ed è giusto che si dia una mano a chi è in difficoltà”.

Come hai visto Marquez, da un punto di vista mentale, in questi ultimi mesi?

“L’approccio mi sembra assolutamente uguale, ha la stessa fame dello scorso anno quando era già campione del mondo ma in cui ha comunque dominato. Sappiamo quanto sia difficile riconfermarsi, negli ultime stagioni solo Valentino ci è riuscito. Mi sembra che sia sempre lo stesso Marc”.

Pedrosa invece ha scelto di cambiare capotecnico, due meccanici e l’ingegnere elettronico.

E’ stato un cambiamento che da un punto di vista emotivo gli ha fatto molto bene. Lo vedo molto sereno e motivato, lavora bene con il nuovo capotecnico. Anche il vecchio era molto preparato, ma forse dopo tanti anni c’era bisogno di cambiare e Valentino ha insegnato che certe decisioni, che sulla carta possono sembrare peggiorativi, portano i loro frutti. Nel 2014 Rossi ha fatto una stagione migliore della precedente e mi auguro sia lo stesso anche per Dani”.

Questi test hanno restituito una classifica molto corta, è figlia delle prove o vedi un campionato in cui i valori in campo sono più vicini?

“Rispetto agli ultimi anni saranno tutti più vicini perché la Ducati va meglio, perché è rientrata la Suzuki che non va male e perché le Honda Open sono migliorate. Dal primo al quindicesimo ci sarà sicuramente meno gap rispetto a due anni fa quando c’erano le CRT in pista che spezzavano in due la classifica. Il livello tecnico delle moto si è alzato, credo che però bisognerà aspettare le gare quando ci sarà meno tempo per trovare l'assetto migliore. Credo che sarà un campionato molto combattuto non solo per la prima posizione ma anche, e soprattutto, dalla quinta o sesta in poi”.

A che punto siete per il regolamento 2016?

I paletti fondamentali sono già stati fissati da tempo, come quello del software unico che è il cambiamento più grosso, insieme al cambio di gomme. Rimangono da sistemare alcuni dettagli, come il numero dei motori che si potranno usare a stagione”.

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