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Moto3, Approvata la 'legge Quartararo'

Il vincitore del FIM CEV potrà correre nel mondiale Moto3 a soli 15 anni

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La certezza del diritto è la base di ogni ordinamento giuridico. Il concetto è quello della applicazione PREVEDIBILE delle norme. In altri termini ad ogni violazione deve corrispondere l'applicazione di una sanzione, stabilita dalla norma stessa.

Naturalmente poiché ogni norma è soggetta ad una interpretazione il diritto è sostanzialmente incerto, ma è pur vero che esistono dei limiti.

La patente per esempio può essere presa a 18 anni, e qui c'è poco da interpretare. A meno che, ovviamente, si modifichi la norma stessa.

Noi italiani sappiamo bene cosa ciò significhi: il conflitto di interessi è foriero di storture perché nasce appunto dall'interesse di una parte, che molto spesso è in contrasto con un altra.

E' insomma la legge del più forte - ciò di colui che riesce a far approvare una determinata norma che incontra il suo interesse - applicata al diritto.

Ecco, ci sembra proprio che questo sia il caso di una norma ufficializzata ieri e che sarà effettiva a partire dal 2015: Età limite per la classe Moto3. La proposta era già stata portata in GP Commission a giugno, come vi avevamo anticipato.

Vi si legge: "Al vincitore del Campionato FIM CEV Moto3 sarà permesso di prendere parte alla classe Moto3 nella seguente stagione, anche se il pilota non ha ancora raggiunto l'età minima della categoria (correntemente 16 anni)".

E' questa la cosiddetta legge 'Quartararo'. Fabio Quartararo, campione in carica del CEV, sarà probabilmente il vincitore anche quest'anno. E' forte, corre con il potente team di Emilio Alzamora, manager di Marc Marquez. Ha un solo problema: non ha l'età minima. Non compirà infatti i 16 anni prima del 20 aprile prossimo.

Una cosa simile accadde ad un certo Jorge Lorenzo che al debutto nel 2002, a Jerez, dovette aspettare il sabato per poter prendere parte alle prove, perdendo così tutto il venerdì di libere.

In quel caso il regolamento fu applicato pedissequamente, creando un potenziale rischio per il pilota.

In questo caso, invece, si è preferito fare una norma 'ad hoc'.

Perché è ad hoc?

Semplice perché scritta per Fabio Quartararo.E valida esclusivamente per gli iscritti al CEV.

In questo modo, infatti, cioè creando una norma esclusiva per il Campionato FIM CEV, si crea un ingiusto privilegio per un campionato nazionale a scapito di altri. Un ingiustificato vantaggio che legge i diritti delle federazioni nazionali che vedono così il valore della loro serie decrescere.

Questa comunque non sarà l'unica norma creata per una occasione particolare, ovviamente. Perché è tipico nei conflitti di interesse applicate a ripetizione norme utili a determinati soggetti di interesse.

Dobbiamo ricordare la cancellazione della norma che impediva ai piloti di passare direttamente ad un team ufficiale in MotoGP, inizialmente scritta per favorire i team satellite, abrogata per Marc Marquez?

Con la situazione attuale è come se si dicesse ai giovani: per avere questo privilegio dovete correre nel CEV. Che non è un campionato Europeo. Almeno per il momento. Perché privilegiare un campionato nazionale piuttosto che un altro?

Certezza del diritto significa anche non aspettarsi continui cambiamenti del tessuto giuridico per sistemare problemi individuali. Un ordinamento deve essere organico, prevedere, per quanto possibile e rispettare un principio fondmentale: la legge è uguale per tutti. Nessuno può (dovrebbe) essere più uguale di un altro.

 

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