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MotoGP, Rossi: una partenza da erezione

"Mi sono esaltato nei duelli e posso ancora migliorare il mio stile di guida per il futuro"

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Quando sono arrivato davanti a tutti alle prime curve mi è venuta un’erezione”, Valentino Rossi non perde il gusto per la battuta dopo una gara che lo ha galvanizzato, tra sportellate e una decina di giri davanti a tutti. Tutto su una pista in cui, dopo la vittoria nel 2008, non era più salito sul podio. “Ho fatto una partenza alla Ron Haslam, quando si è vecchi come me bisogna imparare a farlo e fare di necessità virtù. Non posso permettermi di fare come Marquez e partire male e poi recuperare”, continua a scherzare.

La prima parte di gara ti ha visto protagonista.

Era importante essere subito davanti e in quella fase ho guidato veramente bene. Sapevo che però Marquez sarebbe stato più veloce di me, ho provato a seguirlo ma non ci sono riuscito. Poi è arrivato anche Lorenzo, ho cercato di lottare con lui ma c’erano due o tre punti della pista dove riusciva a curvare più rapidamente di me”.

Sembri molto soddisfatto di questo podio.

Direi che è un bel terzo posto, ho guidato la corsa e ho fatto delle grandi battaglie in uno dei circuiti peggiori per me. Quelle situazioni mi esaltano, soprattutto contro Lorenzo e Marquez che sono i migliori piloti al momento. Anche con Dovizioso non mi sono risparmiato e gli devo chiedere scusa, forse ci siamo toccati, l’ho portato all’esterno facendogli perdere tempo. Ho rischiato molto in quel sorpasso ma non potevo fare altrimenti, Andrea era molto veloce sul rettilineo ma io avevo un altro passo in curva”.

Però manca ancora qualcosa.

Lo so, però ho già fatto sei podi, lo stesso numero di tutta la scorsa stagione e in gare che considero più significative. Adesso bisogna riuscire a fregare prima Jorge, che non è stato tanto più veloce di me oggi, e poi Marc”.

Quali sono le prossime mosse?

Penso di potere ancora migliorare il mio stile di guida. Quest’anno sto guidando in un modo differente rispetto al passato, anche perché ora la moto è più a posto e me lo permette. È inevitabile cambiare, se guidassi come facevo dieci anni fa non andrei oltre al settimo posto. Mi piace questo lavoro, stare nei box per scoprire dove migliorare. È questo il motivo dei miei progressi su questa pista, ho trovato nuove traiettorie”.

Cosa ti aspetti dall’ultima parte del campionato?

E’ sempre difficile fare progetti a lungo termine, meglio pensare gara per gara. Adesso mi aspettano gare che sulla carta potrei soffrire, a parte Misano e quelle extraeuropee. Brno in teoria è un circuito che mi piace, in cui ho vinto la prima gara della carriera e disputato dei GP cruciali. Però lo scorso anno ho faticato molto. Però non voglio fare certi ragionamenti, un pilota della mia esperienza deve andare forte su tutti i circuiti”.

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