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MotoGP, Rossi: Marquez non vince solo per la moto

"Anche a me dicevano le stesse cose". Sul Mugello: "ho il potenziale per la prima fila e Marc è vicino"

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La prima giornata di prove al Mugello ha lasciato un po’ di amaro in bocca a Rossi. Valentino è partito ‘in sesta’, riuscendo a militare per tutto il primo turno nelle prime posizioni e arrendendosi solo a Marquez. Il cronometro ha segnato un ritardo di 0”382, “ma quello reale è minore – sottolinea il Dottore – In quel giro Marc ha sfruttato la scia di Iannone sul rettilineo, penso che il gap effettivo fra me e lui sia di un decimo e mezzo”. Un bel risultato, quando il riferimento è il cannibale spagnolo. “E’ stata senza dubbio una giornata positiva come le sensazioni che ho provato in sella”, continua.

Com’è andato il lavoro?

Ho provato due setting diversi e mi sono trovato bene con entrambi, sia sul giro secco che sul passo. È stato un peccato perdere un turno, ma le condizioni della pista non consentivano di girare né con le gomme da bagnato né con le slick. Sarebbero stati minuti importanti per decidere quale strada seguire. Avrei voluto provare anche i dischi freno più grandi, probabilmente lo farò domani nel pomeriggio”.

Qual è il piano di attacco?

La partenza è stata migliore di quella di Le Mans, per la gara servirebbe scattare dalla prima fila per rendere tutto più facile. Non sarà semplice anche se ho il potenziale, so che dovrò migliorare ancora molto e soprattutto in quei quindici minuti essere al posto giusto nel momento giusto. Comunque anche stare nei primi 5 andrebbe bene”.

Pensi che il dominio di Marquez stia togliendo un po’ di divertimento dalla MotoGP?

Sarebbe una bella idea obbligare a scambiarsi la moto con quella di Bautista (ride). Scherzi a parte, è il pilota più veloce in pista e guida una Honda, che è la moto migliore del lotto. Logicamente ha il sostegno di media e tifosi”.

Un po’ come te nel 2002.

Non ricordo bene, ma dicevano che vincessi solo perché guidavo una Honda ufficiale e fu il motivo per cui andai in Yamaha. Ora mi trovo dall’altra parte e mi è chiaro che in questo momento che Marc è il pilota  più veloce in questo momento”.

Com’è affrontare le gare quando si è così superiori?

Puoi controllare incorsa, mi tenevo sempre un po’ di margine da usare nel caso ne avessi avuto bisogno. A me non è mai piaciuto scappare e fare gara da solo, preferivo vincere battagliando ma anche in quel caso sapevo di avere sempre un vantaggio”.

Marquez divide equamente i meriti fra lui, moto e squadra. Sei d’accordo?

Così si fanno tutti felici! (ride). Il pilota è sempre importante, può fare la differenza, ma se non guida una moto competitiva non può fare miracoli. Inoltre il team è sempre più importante con la sofisticazione delle moto. Direi che un 33% di merito per ognuno va bene”.

Oggi Simoncelli è stato inserito nella Hall of Fame e hai un omaggio per lui sulla tuta.

E’ bello che nessuno possa più usare il 58 in MotoGP. Ho visto un filmato che ripercorreva la sua carriera oggi, da una parte ho sorriso nel ricordarlo ma dall’altra ero molto triste. La tuta è stata un’idea di Dainese spero che potremo raccogliere una bella cifra”.

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