Rossi: i contratti non si fanno nei GP

Uomini Audi attesi al Sachsenring: "solo per un saluto, non per il futuro"

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Dal prossimo anno il Sachsering sarà un Gran Premio di “casa” per la Ducati che attende solo l’ultimo ok dell’Antitrust per entrare ufficialmente nell’orbita dell’azienda di Ingolstadt. Qualche uomo Audi è atteso già per questo fine settimana, per un “primo contatto” con la MotoGP. “Se arriverà qualcuno lo saluterò sicuramente – scherza Valentino Rossi – ma il weekend di gara non è il posto adatto per parlare di contratti o della prossima stagione”. Niente distrazioni quindi, almeno a parole, per il Dottore che sul toboga tedesco ha recitato un copione ben conosciuto: tartaruga con l’asfalto asciutto, 11° a 1”124 da Pedrosa, un delfino sotto l’acqua, 5° a 0”304 sempre dallo spagnolo.

I problemi che abbiamo sono identici in entrambe le condizioni – sottolinea il ducatista – ma con la pioggia riusciamo a essere più veloci”. Silverstone e suoi esperimenti falliti sono stati definitivamente accantonati e “siamo tornati a un assetto simile a quello dei GP più positivi, come Barcellona, Estoril e Le Mans – continua – Non tutto è perfetto, la moto è più difficile da guidare ma salva maggiormente la gomma posteriore”. E’ quella la priorità in previsione gara, riuscire a non fare alzare bandiera bianca allo pneumatico per tutti e 30 i giri del GP. “Questa mattina ho usato solo la mescola più dura a disposizione cercando di capire la durata – afferma Vale – ma la decisione è difficile. Con la dura il posteriore scivola molto ma garantisce più giri, la morbida è più performante ma avrà un calo di prestazioni”.

All’enigma gomma di affianca quello di migliorare il comportamento della Desmosedici nella parte centrale del tracciato. “Il T2 e il T3 sono i punti dove soffriamo maggiormente – specifica Rossi – In fondo alla discesa faccio fatica a fermarmi, bisognerà fare qualche modifica, soprattutto per la posizione dell’anteriore, ma attenti a non penalizzare troppo la guidabilità nella parte più stretta”. L’occhio del campione è come sempre puntato al cielo, per calcolare le probabilità di sole e pioggia. “Se domani sarà asciutto avremo tempo per risolvere i nostri problemi, se pioverà sarà ancora meglio” dice contando sulla sicura competitività sotto l’acqua.

Ma in caso di pioggia della partita potrebbero essere in molti: nel secondo turno di libere le prime 11 MotoGP erano racchiuse in meno di un secondo. “L’elettronica in accelerazione fa praticamente tutto – spiega il motivo dei distacchi minimi – il pilota con la sua sensibilità sul gas può fare ben poca differenza”. Un briciolo di rammarico si insinua fra le parole del "vecchio" campione, ma un buon risultato potrebbe essere la migliore cura per la nostalgia.

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