Ago: Rossi? Ducati la scelta migliore

Il 15 volte iridato: "Rossi è il più completo, ma è difficile che torni a vincere come prima"


La stagione del motomondiale si prepara ad affrontare il periodo più caldo – non solo in senso letterale – con 4 gare in un mese, ma già si guarda al futuro. Fuori dalle piste, la notizia del ritiro di Casey Stoner ha perplesso molti e lanciato una serie interminabile di speculazioni e gossip sul mercato piloti. A 27 anni e reduce da una stagione da 10 vittorie ed una striscia di 19 podi consecutivi interrotta solamente in Catalunya, l'australiano sembrava destinato a lasciare le briciole agli avversari. Invece ha optato per una vita bucolica, cedendo anzitempo il testimone di uno sport che non sente più suo. Una scelta controversa, che il 15 volte iridato Giacomo Agostini ha commentato all'inaugurazione della collezione Yamaha Poggi a Bologna.

"Credo che, semplicemente, non sia più innamorato delle corse – ha detto –  Capita a tante coppie quando si separano, e non c'è niente di strano. Ora preferisce la vita in campagna e la famiglia. Solo una cosa è strana: è ancora un ragazzo giovane, con molto da dare allo sport e tanti soldi da guadagnare. Ma è una sua decisione e va rispettata".

Rossi, Lorenzo, e Pedrosa hanno contratti in scadenza a fine stagione e il ritiro di Stoner ha posto fine alla 'tregua' tra le case, che puntavano a confermare i rispettivi top rider.

"L'addio di Casey ha aperto molto il mercato. Ora la pedina più importante è Lorenzo. Spero che resti in Yamaha; è un ambiente che conosce bene e che ormai sta diventando come una famiglia per lui. Poi mi sembra che ci sia un atmosfera più umana e casereccia che in Honda. Io mi trovai molto bene, e anche oggi mi pare che trattino i loro piloti da signori".

Chi forse favorirebbe il passaggio di Lorenzo in Honda è Valentino Rossi, che si è lasciato più o meno amichevolmente con la casa di Iwata e potrebbe avere un ritorno di fiamma per la M1. Secondo Agostini però, la soluzione non è così ovvia per il 'Dottore'.

"Per Vale è dura. La Ducati ha uno sponsor importante, e per lui rimane il posto migliore economicamente. Non so se sia una possibilità concreta il suo ritorno in Honda. Sarebbe comunque difficile per lui tornare a vincere 7 gare su 10 come faceva una volta. Tutti i piloti danno il massimo, ma i campioni riescono a dare il 110%. Lui è stato uno di quelli, ma ora forse riesce a dare 'solo' il 100%. Però se trovasse una moto che gli piace farà sicuramente molto meglio di quanto stia facendo ora".

Dopo anni di dominio in classe regina, Rossi ha trovato in Stoner e Lorenzo due piloti giovani e talentuosi, in grado di intaccare il suo feudo. Il pilota di Tavullia non può però essere sottovalutato.

"Rossi rimane il pilota più completo. Sotto questo punto di vista, Lorenzo gli si è avvicinato molto negli anni. Stoner è il più veloce in assoluto, ma è indubbiamente meno completo di Lorenzo, e ancor meno di Rossi".

Tra le ragioni del ritiro, Stoner ha citato cambiamenti regolamentari che avrebbero fondamentalmente snaturato la MotoGP. L'australiano ha più volte citato con nostalgia le corse del passato, un mondo del quale Agostini, che compirà 70 anni venerdì e festeggerà a Silverstone con Yamaha, conserva un ricordo vivido.

"Da quando ha iniziato a correre lui, il motomondiale non è poi cambiato così tanto. Ora si corre esclusivamente con 4 tempi, motori complessi ma che ti danno gioia a guidare. Il progresso non si può fermare, però troppa tecnologia non fa sempre bene. Mi piacerebbe limitare un po' l'elettronica e dare più responsabilità ai piloti. Anche oggi vince il pilota migliore, ma il polso non conta più come una volta e i veri campioni hanno meno possibilità di fare la differenza".

A questo proposito si parla spesso della Superbike, una garanzia dal punto di vista dello spettacolo. Il retaggio della MotoGP è finora stato conservato, ma in tempi di crisi si fa presto a dilapidare una fortuna.

"Purtroppo i costi sono saliti alle stelle. Ora parliamo di 3 milioni di euro a stagione solo per schierare due moto. Così si allontanano piloti e squadre. Le CRT servono solo per riempire la griglia, ma vanno meno della Moto2. Anche il passaggio dalle 800 alle 1000, ha solo spinto le squadre a spendere di più per realizzare dei nuovi prototipi. Non sono sicuro della soluzione, ma chiaramente quanto fatto fin qui non ha aiutato".

Articoli che potrebbero interessarti