Rossi: la Ducati? Meglio bassa e lunga

Valentino: "il mio set up era l'opposto, ma non si adatta alla GP12"

A Estoril si parte dalla fine, esattamente dall’ultimo giro della gara di Jerez, da quel 1'41”047 che ha rappresentato il miglior crono di tutta la gara per Valentino Rossi. Si riinizia da Nicky Hayden, da quel set up che rende la moto “più lunga e bassa, mentre con il mio era più corta e alta, se vogliamo dirlo in parole semplici” e usare quello del Dottore. Non è la prima volta che si spera che nel dedalo desmodromico il corridoio imboccato sia quello giusto, ma questa volta c’è anche l’appoggio del ragazzo del Kentucky, “meglio se tutti e due seguiamo la stessa strada, sarà più semplice per gli sviluppi futuri” l’opinione dell’americano. “Tecnicamente ripartiremo da Jerez, da quell’assetto, cercando di adattarlo al mio stile di guida e sperando di riuscire a sfruttare al meglio le prove del venerdì e del sabato. Speriamo nel bel tempo, ma non cambieremo direzione neanche sul bagnato” ha specificato il pilota di Tavullia.

Il primo obiettivo è quello di partire in gara da una buona posizione, per non perdere in gara il treno dei migliori nei primi giri e giocarsela negli ultimi, quando le gomme mostrano la spalla. Riuscire a unire, insomma, il miglior Hayden con il miglior Valentino di Jerez. “Sarebbe veramente bello – ammette il Dottore – una buona gara sarebbe assicurata. Nicky e io abbiamo dimostrato che il potenziale c’è, adesso bisogna riuscire a sfruttarlo”. Anche gli pneumatici rappresentano un fattore cruciale, soprattutto la posteriore che, anche a causa della brusca erogazione, sulla Ducati mostra presto la corda: “entrano presto in temperatura ma poi calano rapidamente, mentre all’anteriore non ho avuto problemi. A Jerez ho usato la mescola più dura e ha tenuto tutta la gara, Nicky invece ha scelto la morbida, ha spinto molto all’inizio e a fine gara ha faticato di più”. A confermare l’analisi di Rossi è stato lo stesso Hayden, che ha bollato come “un errore” la scelta della gomma davanti.

Sulle motivazioni per cui il numero 46 ha deciso di “copiare” l’assetto del compagno di squadra, le sue parole sono state chiare: “le sue regolazioni si adattano meglio a quello che serve per fare andare forte la Ducati e le sue prestazioni lo indicano chiaramente” ha ribadito Valentino. Con una GP12  così regolata “sono riuscito a ritrovare quella velocità in ingresso che mi mancava – continua - il più grande difetto. Adesso possiamo lavorare su questa base per cercare di risolvere anche gli altri”. Da una parte il lavoro continua in pista, dall’altra a Borgo Panigale dove Filippo Preziosi con i suoi ragazzi sta definendo i nuovi aggiornamenti. “Ho parlato molto con lui dopo la prima gara a Doha e voglio migliorare in breve tempo” e dopo la gara  ci saranno i test, in cui si potranno forse vedere i primi aggiornamenti. Domani intanto le prime prove di libere, a soli cinque giorni dall’ultima gara, mostreranno i primi risultati. “Non mi dispiace affatto correre due GP in due weekend consecutive e poi avere i test. Stiamo entrando in una fase calda e per noi che abbiamo iniziato male è positivo avere subito la possibilità di rifarsi”.

Terzo round, fuori i secondi.


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