Qatar: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Si sogna in Moto3 e Moto2, risveglio brusco con Rossi contro la Ducati

C’è il deserto ma niente a che vedere con le morbide dune della vecchia Dakar, solo sassi e sabbia e tanti pali per i riflettori che illuminano un pista ai confini del mondo. Nel primo giorno di scuola, Fenati e Iannone fanno i secchioni e non prendono un dieci e lode per un soffio, ma avranno altre 17 interrogazioni per rifarsi. La MotoGP invece è una partita fra Stoner e Lorenzo, con l’australiano bocciato in educazione fisica. I piloti della Crt si impegnano, ma sono in ritardo coi programmi. La testa calda della classe è Valentino Rossi, si stanno per spegnere le luci e lui le riaccende sulla Ducati e il loro rapporto. Il rischio noia sembra essere scomparso.

IL BELLO – Niente più effetto Tavor guardando la MotoGP, è già una notizia e speriamo che duri. Lo spettacolo non è arrivato dalle CRT però, ignorate costantemente dalle telecamere, ma dai prototipi, anche se forse il braccio di Stoner ha falsato un po’ il risultato. Nelle retrovie non si sono tirati indietro, con un duello Dovi-Crutchlow durato tutta la gare e un Hayden mai domo.

Jorge LorenzoIL BRUTTO – La divisione dei turni di prove e qualifiche in quattro giorni può essere abbandonata senza ripensamenti. Allunga il brodo, fa confusione e costringe Moto3 e Moto2 a fare il warm up il giorno precedente alla gara, non si sa bene con quale utilità.

Il Qatar è un paese surreale di grattacieli nel deserto e di caratteristici souk invecchiati ad arte. Il gusto estetico è discutibile e le coppe per il podio lo riflettono. Le ostriche dorate, con tanto di perla, sembravano essere gli avanzi di un concorso per gourmet.

IL CATTIVO – Rossi esplode e va all’attacco di Ducati, non c’è nulla che gli piace e la GP12 non lo soddisfa. Spara a zero come Lee Van Cleef e non risparmia neanche Barbera, uno “che corre solo per arrivarmi davanti”. Effettivamente qualche anno fa era l’obiettivo di tutti i piloti, oggi solo più di uno.

LA DELUSIONE – Un Ben Spies del genere non se lo aspettava nessuno, avrà anche avuto problemi di chattering ma quasi un minuto dal compagno di squadra al traguardo non si spiega solo così. Due botte in prova hanno lasciato il segno, è scattato quell’interruttore che manda in confusione. Ha quasi tre settimane per resettarlo.

LA SORPRESA – Ha il sorriso del 16enne Romano Fenati, che ha dimostrato che non bisogna per forza arrivare dal CEV e avere passaporto spagnolo per essere fra i primi nella classe cadetta. Sulla Ftr ci è salito in ritardo, la pista di Losail l’aveva solo vista in tv come una gara di mondiale. Buona la prima.

IL SORPASSO – Il più brutto quello di Marquez su Iannone, perdere non è mai bello ma farlo dopo essere uscio primo dall’ultima curva è terribile. Il più bello quello di Fenati alla partenza: “hole shot” e prima posizione.

L’ERRORE – Questa volta parliamo al plurale: l’inesperienza ha giocato qualche scherzo ai debuttanti delle CRT e nelle qualifiche hanno inanellato un ruzzolone dietro l’altro. Nessuno si è fatto male e gli è servito, in gara nessuno è caduto.

Colin EdwardsLA CONFERMA – Che le CRT non fossero dei fulmini di guerra non c’era nessun dubbio e l’onta del doppiaggio è stata evitata solo dagli stop per motivi tecnici. L’esperienza non si compra al mercato e Colin Edwards quando il gioco si è fatto duro ha incominciato a giocare: primo degli ultimi, ma sempre primo è.

LA CURIOSITA’ – In concomitanza con il mondiale, a Losail è scesa in pista nel campionato Superbike nazionale anche l’italiana Paola Cazzola, che ha concluso la gara al quarto posto.

IO L’AVEVO DETTO – Valentino Rossi venerdì notte, prima delle qualifiche: “punto alla seconda fila, è alla mia portata”.


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