Guareschi: Rossi può essere più veloce

"Quando provi tante cose diverse non ti concentri sulla prestazione assoluta"


Vittoriano Guareschi non si nasconde, sa che il 10° posto nei test di Sepang non può soddisfare né lui né tantomeno Valentino Rossi, ma da dentro ai box conosce bene anche quanto si sia impegnato il suo pilota in questi tre giorni. “Ha portato a termine una mole di lavoro enorme – spiega – provando tantissime soluzioni e regolazioni differenti, è normale che in queste condizioni sia difficile fare il tempo buono, concentrarsi sulle prestazioni, a meno che non si abbia un po’ di fortuna”.

La GP12 è una moto poco più che al debutto ed è normale che la squadra debba ancora raccogliere le necessarie informazioni per proseguire con lo sviluppo, Vittoriano difende Valentino: “il fatto che le sue prestazioni siano state molto simili a quelle di Hayden, che è solo al 70% della forma, vuole dire che Rossi poteva fare di più. Se si fosse solo concentrato solo sul prendere confidenza con la moto sarebbe riuscito sicuramente a essere più veloce, ma al momento abbiamo altre priorità”.

Stupisce però che Barbera, con al GP12 “clienti”, gli sia stato davanti: “il lavoro di Hector in questi giorni è stato completamente diverso – spiega il team manager – La sua moto era identica a quella provata qui un mese fa, si è concentrato solo sul conoscerla meglio, adattarla e prendere confidenza. Il suo tempo non era fuori dalla portata di Valentino. Lo stesso discorso fatto per Barbera vale anche per gli altri piloti dei team satellite che ci hanno preceduto”.

Un dubbio che affiora è quello che forse manca alla Ducati l’esperienza di Guareschi come collaudatore da quando è passato a gestire il box: “assolutamente no – risponde sicuro – in questo momento i collaudatori non servono, solo i piloti ufficiali possono portare al limite queste moto, girare in quei tempi e fornire le indicazioni corrette”.

Vittoriano però non boccia completamente la trasferta in Malesia: “non si è chiusa nel modo migliore – ammette – ma abbiamo fatto un buon lavoro sull’elettronica e avevamo in programma molte prove che erano necessarie. Andiamo a Jerez sicuramente con le idee più chiare e in Spagna lasceremo Valentino libero di concentrarsi sulla guida, di prendere confidenza con la GP12. Lì vedremo quali saranno i risultati e se bisognerà iniziare a preoccuparsi o meno”.

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